Moda, musica, danza, sport e altro ancora per un sentito tributo di una notte ad un colosso della cultura pop dell'ultimo secolo, David Bowie, che ha lasciato senza fiato il mondo intero con la prematura scomparsa proprio lo scorso gennaio. Un tributo tutto orbellano.
Una figura che ha deflagrato come poche altre sulla scena pop-rock planetaria, ma di sicuro non solo, arrivando a rivelarsi un'icona di stile, immagine e genio musicale, ma marchiando a fuoco un'intera era per ciò che concerne costume e cultura, specie quest'ultima in molteplici sue declinazioni: cinema, immagine, teatro-danza, letteratura, moda.
E' stata una decisione tutt'altro che semplice quella di dedicare l'intera edizione 2016 del nostro evento ad un unico personaggio, e soprattutto di farlo senza sbavature e divagazioni. Ma la frase che ricorreva maggiormente, quasi un mantra, nello tzunami di tributi che hanno intasato il web all'indomani della morte dell'artista era "you changed my life", hai cambiato la mia vita, postata, twittata, pronunciata da praticamente chiunque: dai mostri sacri dello showbusiness, dai politici più potenti del mondo, dalle grandi star dello sport, all'ultimo dei fans. Giovani e meno giovani, ovunque. E questo ci ha fatto decidere di procedere.
Ovviamente uno scoglio niente male era costituito dal consenso di tutte le talentuose risorse umane di cui vantiamo la collaborazione (non senza un pizzico d'orgoglio) alla realizzazione di un progetto totalmente ex novo, senza perciò poter adattare allo spettacolo elementi di repertorio, o comunque già sperimentati. Si è trattato di costruire tutti assieme, in concertazione, uno spettacolo nuovo, esclusivo, monotematico. E il consenso è arrivato subito, da tutti, senza riserve e con entusiasmo, sino persino a sorprenderci, a partire dal brillante talento della fotografia Andrea Angione che ha accettato di crearne l'immagine ufficiale, peraltro di rara potenza espressiva. E poi coreografe, operatori del mondo dell'immagine, ballerini, musicisti, sportivi, maestri scenografi che, nonostante gli impegni in un periodo che qui da noi è inevitabilmente convulso, per usare un eufemismo, hanno deciso di rimboccarsi le maniche.
Certo, gli ingredienti di LagunaTrend sono e rimangono gli stessi: innanzitutto le proposte moda e le creazioni di importanti nomi del settore qui in zona, dalle più stupefacenti al fun puro e semplice della moda baby, e poi le luci, i suoni, l'atmosfera della nostra insostituibile piazza principale a fare da ostrica, al di là delle banalità e dei luoghi comuni sugli "splendidi scenari naturali".
Niente da temere, perciò, per chi non è un fan sfegatato dell'ormai leggendario Duca Bianco: per dirla alla Pippo Baudo, LagunaTrend è LagunaTrend. Comunque.
Daniele Innocenti
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